Ignazio Colagrossi

2002 – PUBBLICAZIONE POESIE “OLTRE L’INCANTESIMO DONNA”

in copertina “Fermento e Sacrificio” 2001 di Ignazio Colagrossi

2002 pubblicazione “Oltre l’incantesimo DONNA“ – Edizioni Kappa

21 aprile 2002 presentazione Libreria Rizzoli Store – Via Piave 18 – Roma

 ” in occasione della ricorrenza della festa della donna ”

Sin da piccolo, ho avuto la netta sensazione per la quale, la persona che non ha avuto alcuna correlazione con l’altro sesso, sia carente di una parte di completezza personale, la quale, si acquisisce appunto, con il relazionarsi.

“dedicato alla dimensione femminile, per avermi donato lungo il percorso della vita, il complemento del mio essere”

Prefazione di Mario Morcellini, direttore del Dipartimento di Sociologia e Comunicazione, ordinario di Sociologia della Comunicazione presso l’Università ” La Sapienza” di Roma.

La grande trasformazione che ha investito la cultura e la società italiana a partire dall’avvento della cosiddetta “società dei consumi” ha posto la donna in una nuova condizione sociale, conferendole nuove responsabilità, ma soprattutto inedite chance rispetto alla tradizione culturale della società ancien régime. Si tratta di responsabilità e compiti sempre più gravosi a cui, tuttavia, non sembra corrispondere culturalmente il riconoscimento effettivo di un nuovo status sociale. In un clima culturale fortemente caratterizzato dall’affannosa rincorsa individuale al soddisfacimento dei soli bisogni strumentali dell’esistenza umana, il valore e la portata sociale della donna o, come preferisce l’autore, “dell’essere donna”, sono infatti elementi continuamente ignorati, messi in disparte o, peggio, strumentalizzati da una cultura irrimediabilmente maschilista che cataloga diversamente l’importanza sociale di uomini e donne. In encomiabile controtendenza, “Oltre l’incantesimo donna” alza un inno alla donna, un cantico romantico in grado di illuminare le infinite doti ed i molteplici attributi ascrivibili all’universo femminile. Musa ispiratrice e attenta consigliera, generatrice di vita, passioni e soprattutto autentica depositaria dei sentimenti umani: nell’opera di Ignazio Colagrossi la donna si staglia finalmente come figura che armonizza e completa “l’essere uomo”. Nelle intenzioni e negli esiti, “Oltre l’incantesimo donna” è quindi un doveroso riconoscimento rivolto ad ogni figura femminile che, agli occhi dell’autore, abbia completato, armonizzato ed arricchito la sua dimensione umana, facendo irrompere passioni ed emozioni, gioie ed entusiasmo, fino a giungere ad elogiare l’altruismo della donazione degli organi di Marta Russo. In conclusione, mi preme sottolineare come la poetica di Ignazio Colagrossi, sebbene sobria e pacata, non manchi di incisività e determinatezza stilistica: nel suo sviluppo si compensano armoniosamente suoni dal ritmo discreto e dai colori intensi che, nel loro complesso evocativo, rivelano una personalità romantica ed idilliaca ma, al tempo stesso,  modernamente frenetica.

Qui di seguito alcune poesie incluse del libro tra di esse, “Quando Morirò” sulla donazione degli organi dedicata a MARTA RUSSO donata ai genitori in occasione dell’anniversario della morte, esprimendo il mio pensiero, e nel contempo sottolineare il gesto di grande cultura d’animo della famiglia Russo, nel donare, senza esitare, gli organi di Marta, per continuare: “LA VITA

STUPRO

Abbandonati al fianco
abbandonati al pianto
donna
che partorisci senza volere.

Mi vergogno io
di scempi fatti loro
al grembo salutare
che doveva;

l’Amore la Vita

cuore sgomento
di si tale tormento
che durar farà eterno

triste momento.

QUANDO MORIRÒ

Quando morirònon morirò ……
mi porterò in ricordo
l’averti voluto… e avuto
ancora in vita.

Quando morirò
veglierò quel lungo sonno
aspettandoti comparire
lucente… di luna piena.

Quando morirò
non morirò …..vorrò
ancora saperti …..

DI AVERTI… L’ILLUSIONE

Vorrei i mille tempi
aver vissuto
per solo l’illusione avere
di averti conosciuto.

Avere come l’ape
la costante
ricerca del suo fiore
tanto amato

curandolo
da scorie di vissuto
con nettaroso unguento

a me spremuto.

DI DONNA… IL CANTATORE

Di donna!
il cantatore sono
il fine dicitore. 

Ne canto e canterò
le grandi doti
d’amore e di dolore.

Quando di lei
mi sazierò
il suo sapere vi darò

… … in pasto!